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Economia circolare nel borgo

Villaggio Saggio

2° podcast – Progetto Villaggio Saggio applicato a Tribiano (MI)



Offagna e Tribiano

Benvenuto a questo nuovo podcast di Villaggio Saggio

io sono Cristian Tava 

e oggi parliamo di Offagna e Tribiano … 

come come… noooo non sono i nomi di due pokemon ma di due piccoli comuni che ho deciso di analizzare prima e di progettare poi per fare capire come funziona la visione di Villaggio Saggio.

Cercherò di sintetizzare il tutto per poi rimandarti al sito dove troverai gli approfondimenti che cerchi o dove potrai scrivermi per avere informazioni o chiarire i dubbi.

Tribiano è un piccolo comune della cintura Milanese, a sud est per la precisione sulla famigerata “paullese”, una strada provinciale che collega Milano con Crema. 

Tribiano è immersa nel verde ma è anche un centro industriale con un centinaio di aziende di produzione. 

La campagna milanese non è bella ma è forse meglio che la periferia milanese. Ci abitano circa 3500 persone per lo più pendolari… una volta le case costavano poco ma oggi i prezzi non sono più come un tempo.

Pochi negozi, per lo più è un paese dormitorio anche se c’è la scuola elementare e media ma non c’è NULLA e non perché le persone sono migrate anzi… sono cresciute nel tempo ma in 40 anni … non c’è stato modo di sviluppare un vero paese. 

Servizi, Negozi, lavoro… tutto nel paese vicino o verso Milano nei vari centri commerciali. 

Io stesso 10 anni fa avevo provato ad aprire un negozio di assitenza computer… chiuso in meno di un anno. 

Sono Problemi comuni a molti paesini della cintura dell’impero … crescono di popolazione ma nessuno costruisce più negozi o strutture utili ai giovani per es. 

Se vuoi qualcosa prendi l’autobus o l’auto e vai a Milano. Mi sono chiesto perchè? non ci sono altre soluzioni?

In questi giorni hanno aperto due nuovi negozi di cui posso immaginare il futuro per vari motivi.

Il paese non sta cercando di costruire il proprio benessere e ognuno pensa alla sua villetta (i più antichi abitanti) o al suo appartamento e nulla più. 

ok mi sono detto facciamo alcune considerazioni:

  1. da soli non si fa nulla

  2. in gruppo si può fare molto

  3. ci sono attività che non devono essere delegate ma che andrebbero gestite

  4. ci sono dei bisogni che sono condivisi e possono essere co-gestiti

E cosi mi sono immaginato la prima classica obiezione: ma ci vogliono i soldi per fare le cose… mi diranno tutti i ragionieri e i commercialisti dell’ultimo minuto.

E infatti sono partito da questo: i soldi.

prendi per favore carta e penna e moltiplica 10 euro x 12 mesi … fatto?

ora moltiplica quella cifra per 1000 dovrebbre essere abbastanza facile e ora per 3 (3mila abitanti sono la popolazione indicativa del paese)

Ora moltiplica questa cifra per 3 anni 

ovvero con 10 euro al mese o 120 all’anno noi possiamo avere un salvadanaio di 360 mila euro annui… 

Sempre i miei amici ragionieri dell’ultimo minuto mi diranno si vabbè ma la gente non ha soldi. 

Allora sono pessimista dimezziamo questa cifra. ci restano 180 mila euro. 

Abbiamo il capitale ora proviamo a capire cosa serve e cosa fare

La prima cosa che mi è venuta in mente è quella di creare una Fondazione in cui possano partecipare i membri del paese TUTTI.

50 mila euro sono destinati alla costituzione 

Ho fatto un piccolo sondaggio sul gruppo locale di FB per capire cosa volessero gli abitanti a livello commerciale.

Alimentari (che non mi costringa ad andare fino all’Esselunga) 

Panettiere e pasticcere e magari anche una gelateria

Lavanderia a gettoni

ok a questo punto ho fatto un’analisi dei negozi attivi e di quelli chiusi e di quelli che vogliono vendere l’attività. 

Con un primo investimento si possono comprare tutti i negozi sfitti del paese e in un secondo tempo rilevarli tutti.

 Il motivo per cui non conviene affittarli è che gli affitti sono alti proprio per il fatto che non c’è mercato e i proprietari non hanno interesse a darli a poco e tanomenno fare logiche sociali o collettive.

Quindi abbiamo fatto una fondazione e abbiamo comprato i negozi. 

Ah ma guarda sappiamo anche cosa vogliono gli abitanti allora possiamo creare una cooperativa di lavoro (circa una decina di persone) che possono lavorare a tribiano senza dover pendolare e con stipendi adeguati. 

Cosa abbiamo ottenuto

bhè abbiamo dato lavoro a 10 persone

abbiamo riaperto i negozi chiusi e dato vita al paese

Con questa modalità il rischio imprenditoriale è diffuso nel paese perché non si tratta più di fare business ma di fare comunità.

Il vantaggio per gli abitanti che investono nel progetto potrebbe essere quello di avere prezzi calmierati e quindi, si investito un capitale ma poi in realtà mi torna sottoforma di sconto o di agevolazione.

e così ora abbiamo la Fondazione Tribiano e la Coop Tribiano che collaborano e producono servizi per il paese. oltre ad avere 10 persone occupate. e non è poco.

Non importa se il panettiere guadagna meno del pasticcere perché la coop è unica e gli stipendi sono livellati per dare uno stato di sopravvivenza a tutti adeguato. 

ora le persone hanno un motivo per fare la spesa in paese e ridurranno l’uso dell’auto preferendo la bici o i propri piedi

Andiamo oltre.

Intorno a Tribiano ci sono campi agricoli che sono coltivati in maniera intensiva con l’agricoltura tradizionale ovvero quella che sfrutta il terreno e vende il prodotto a due soldi a multinazionali o ai consorzi. L’agricoltura tradizionale consuma 5 unità di energia per produrre una quantità minima di valore nutrizionale. rimane in piedi grazie a sovvenzioni e contributi UE e similari.

La fondazione deve trovare un nuovo progetto!

 ed ecco la possibilità di acquistare alcuni ettari di terreno agricolo. 

Una parte di questi viene convertita a Bosco (di questo ne riparleremo in futuro perché abbiamo pensato ad un progetto bellissimo) e una parte diventa terreno per gli abitanti da coltivare. 

No non sto parlando degli orti comunali che trovo molto tristi ed individualisti.

Se conosci l’agricoltura sinergica ti puoi immaginare uno spazio che venga gestito da alcune persone per la produzione agricola ma anche uno spazio didattico con dei corsi costanti di permacultura e idroponica che possa essere utile anche alle scuole del paese.

La produzione orticola locale potrebbe così essere venduta nei negozi del paese (della coop Tribiano) a impazzo e km zero. 

Oltre ad un vantaggio economico si avrebbe anche un coinvolgimento generale del paese nel produrre e consumare quello che viene prodotto dalla cooperativa.

La fondazione che altri non è che il paese stesso possiederebbe terreni, negozi e visto che non è a scopo di lucro sarebbe una risorsa condivisa per tutti.

Ogni nuovo residente non sta solo comprando la propria casa ma anche un sistema autonomo. Un circolo virtuoso locale.

E ora voglio divertirmi immaginando un altro settore importante.

Il riciclo.

A giorni prestabiliti passano piccoli e grossi mezzi a gasolio in mezzo al paese per raccogliere la differenziata. 

Ma non è assurdo che usiamo dei mezzi come questi per evitare di inquinare il mondo e lo facciamo inquinandolo ancora di più

Il vantaggio del riciclo sta nella possibilità di riciclare sul posto evitando costi di spostamento. 

Ragioniamo su una cosa:

Andiamo a monte di tutto: 

  1. il produttore di plastica o imballi la porta all’azienda con un camion

  2. l’azienda la utilizza e poi la manda nella distribuzione con un camion

  3. noi andiamo a fare la spesa in auto e la portiamo a casa

  4. poi passa un camion a ritirare gli scarti. 


Ma tutto questo è assurdo. 

Parleremo più avanti dei supermercati e del ciclo degli imballaggi ma al momento per la nostra piccola cittadina milanese possiamo immaginare un laboratorio dove lavorare 

  1. vetro

  2. plastica (non tutta ovviamente)

  3. metallo

  4. carta e cartone

non sto parlando di quei progetti didattici dove si usa lo scarto per fare lavoretti ma sto parlando della concreta possibilità di creare nuovo valore utilizzando lo scarto come materia prima.

20 anni fa avevamo creato un progetto artigianale che faceva questo,

 ma 20 anni senza internet e senza la tecnologia attuale era impossibile creare valore da quel progetto.

Oggi si può

Quindi a questo punto abbiamo 

un Fondazione una coop 

gli abitanti coinvolti come sponsor e fruitori di servizi ma anche di vantaggi

10 posti di lavoro per i negozi

¾ per il settore agricolo

altri 5 per il settore riciclo

ma soprattutto abbiamo creato 

  1. valore locale

  2. ridotto il pendolarismo

  3. ridotto l’inquinamento

  4. ridotto la circolazione di auto

  5. aumentato e migliorato il tempo delle persone

  6. creato circuiti virtuosi 

non è utopia è reale e fattibile. Occorre solo applicare le logiche di analisi e le dinamiche del business su una base locale dove il valore è la persona e non l’€

Non abbiamo parlato ancora di mobilità sostenibile e di smart working ma sono certo che avremo presto occasione per tornare su questi temi. 

Tribiano è un bel laboratorio e sono certo che riusciremo a creare dei percorsi di consapevolezza molto importanti.

Nel  prossimo podcast parleremo di coworking e spazi di lavoro

quindi continua a seguirci e non ti dimenticare di iscriverti al gruppo facebook o al canale telegram.

Alla prossima

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